Platone, il noto filosofo greco vissuto attorno al 400 a.c., diceva che esistono due tipi di medicina: quella degli schiavi e quella degli uomini liberi. La prima aveva lo scopo di rimuovere rapidamente il sintomo per consentire allo schiavo di tornare alle proprie mansioni; la seconda cercava di interpretare i sintomi riscontrati dal malato per cercare di arrivare alla vera causa del problema e per ristabilire quindi l’equilibrio nella persona. Oggi molti di noi si trovano nella condizione degli schiavi a cui si riferiva Platone, una pausa per noi stessi non ce la possiamo concedere, abbiamo le nostre scadenze da rispettare, i nostri compiti da svolgere. Siamo schiavi di noi stessi. Se ci avanza qualche minuto ci affrettiamo a riempire quei brevi momenti con qualcosa da fare. Ma pensandoci bene ne vale la pena?
Un “trucco” per imparare a dedicare un po’ di tempo a noi stessi, per coccolarci un po’, potrebbe essere quello di porre un po’ più di attenzione alla nostra alimentazione, partendo dal momento della scelta dei prodotti fino al momento del pasto vero e proprio. Esistono tantissimi studi che associano cattiva alimentazione a malattie più o meno gravi, dal diabete ai problemi cardiaci, dall’obesità fino ad alcuni tumori. Fare dei pasti di qualità, consumando cibo di qualità e impiegandoci il tempo necessario, potrebbe essere un cambiamento estremamente positivo per le nostre vite.
Per molti questa proposta potrebbe sembrare al di fuori della loro portata, ma in realtà il solo desiderare questo cambiamento può essere la chiave per avviare il processo. Le difficoltà che potrebbero presentarsi dovrebbero essere affrontate con un sano spirito competitivo, di sfida, piuttosto che come muri invalicabili. Dobbiamo convincerci che
volersi bene non è un’opzione, è un obbligo che abbiamo verso noi stessi.
Se ci convinceremo di questo e faremo il primo passo nella giusta direzione allora si apriranno davanti a noi strade inesplorate e ricche di soddisfazioni.