I cambiamenti climatici sono determinati da fattori molteplici, e possiamo dire che uno di questi è senz’altro la (cattiva) gestione dei rifiuti. Tutti noi abbiamo visto cassonetti strapieni di qualsiasi cosa, rifiuti abbandonati lungo le strade, batterie di auto abbandonate lungo i marciapiedi, sporcizia trovata in meravigliose località turistiche e così via. La strada da percorrere per evitare in futuro di continuare a vedere scempi nelle nostre strade è soltanto una, ormai è assodato testato e certificato: la raccolta porta a porta.
Dove i rifiuti vengono raccolti con il porta a porta ben programmato e applicato le % di raccolta differenziata aumentano, migliora la qualità dell’umido raccolto e la parte di rifiuto indifferenziato tende a diminuire. Qui sotto riporto alcuni dati di Sesto Fiorentino, che proprio in questi giorni ha esteso il porta a porta nell’ultimo quartiere che ancora aveva la raccolta con il cassonetto. Ecco alcuni dati copiaincollati dalla pagina Facebook del Comune di Sesto Fiorentino:
I DATI
I dati: aprile 2020 da record (quasi 80% di differenziata), -34% di indifferenziato a fine trasformazione.
Già oggi nei quattro settori dove il sistema è attivo la collaborazione dei cittadini sta dando risultati che pongono Sesto Fiorentino ad un livello regionale altissimo di raccolta differenziata.
Già a luglio, in seguito all’attivazione del IV lotto avvenuta a gennaio 2020, la parte differenziata è stabilmente attestata intorno al 75%. Nel mese di gennaio la raccolta differenziata ha segnato il 77,19%, a febbraio e marzo si è confermata stabilmente oltre il 75%, ad aprile ha toccato la percentuale record del 79,20% per assestarsi, a maggio, di poco sotto il 75% (74,36%).
Rispetto agli stessi mesi del 2019, a gennaio la raccolta differenziata è cresciuta dell’8,46%, con un calo della parte non differenziata di oltre il 26% e una riduzione del 2,21% della produzione complessiva di rifiuti; quest’ultimo dato a febbraio ha toccato addirittura il -6,82% rispetto al febbraio 2019 per poi scendere bruscamente nei mesi di marzo, aprile e maggio (rispettivamente -20,19%, -31,93% e -19,29%) a causa del periodo di chiusura.
Il passaggio al porta a porta sta consentendo di ridurre di circa 200 tonnellate al mese la produzione di rifiuti indifferenziati, con la prospettiva, a trasformazione ultimata, di arrivare a 9000 tonnellate all’anno contro le 13700 del 2018, ultimo anno con la raccolta nei cassonetti stradali, con una contrazione complessiva di 4700 tonnellate (-34%) di rifiuti indifferenziati avviati a smaltimento.
Numeri che parlano da soli. Quote alte di rifiuti indifferenziati o di differenziata fatta male (il cassonetto stradale) portano con sé questioni pesantissime come incenerimento e discariche, impianti che generalmente non sono ben visti dalla cittadinanza costretta a vivere nelle loro vicinanze. L’estensione a tappeto del porta a porta con la tariffazione proporzionale alla quantità di indifferenziato prodotta consente di ottenere risultati strabilianti nel brevissimo periodo. E sottolineo che non c’è più nulla di sperimentale, i Comuni in cui il porta a porta non è utilizzato devono solo copiare dagli altri che invece hanno già fatto il salto nel futuro dovendo realizzare qualcosa che ancora non esisteva.
Quindi mi viene da pensare che quello che manca è, come troppo spesso succede, la volontà politica di agire. L’interesse della collettività spesso viene messo da parte per inseguire altre priorità. L’ironia in tutto questo è che in Italia siamo estremamente competenti sul tema della gestione dei rifiuti, abbiamo esperti che insegnano all’estero le corrette metodologie per intervenire e abbattere il rifiuto indifferenziato. Li mandiamo all’estero e non li sfruttiamo in casa nostra…
Solo Peso Netto si inserisce a monte della produzione del rifiuto.
Comprando sfuso e utilizzando i propri contenitori tutti noi evitiamo di produrre rifiuti (imballaggi), riutilizziamo all’infinito contenitori che abbiamo in casa e che finirebbero probabilmente nel cestino della spazzatura, compriamo soltanto quello che è necessario evitando quindi sprechi alimentari. Questo è il motivo per cui sarebbe bene che attività come la nostra prendessero sempre più campo, ce n’è davvero un gran bisogno.
Naturalmente in un mondo ideale il rifiuto non esisterebbe: se tutti noi comprassimo solo prodotti sfusi in negozi tipo Solo Peso Netto utilizzando i propri contenitori portati da casa, se i prodotti non alimentari fossero progettati in modo da poter essere riutilizzati più volte e se le materie prime fossero tutte recuperabili, allora vivremmo in un mondo diverso da quello attuale. Ma visto che con i se non si fa mai la storia, bisogna rapportarci al mondo reale e cercare di fare del nostro meglio per noi e per le future generazioni.

cassonetti per la raccolta porta a porta condominiale