Il link riportato in fondo all’articolo ti porta ad un documento redatto lo scorso dicembre dalle Nazioni Unite in cui i Ministri dell’Ambiente di tutto il mondo prendono atto che per evitare che l’essere umano assesti il colpo di grazia al nostro Pianeta è finito il tempo delle chiacchiere e che è assolutamente necessario passare ai fatti.
Il documento si compone di trenta punti tutti condivisibili, ma manca comunque un elemento determinante: un impegno concreto e una data di scadenza per rispettarlo.
La politica ha bisogno di percorrere le proprie strade e dei suoi tempi, non lo scopriamo certo adesso, ma la situazione del paziente Terra è assolutamente grave e purtroppo il rischio è che gli interventi alla fine risultino tardivi. E’ come se in un Pronto Soccorso davanti ad un paziente incosciente i medici si mettessero a filosofeggiare su quale strada percorrere per intervenire anziché agire senza indugio. Evidentemente sarebbero molto alte le possibilità di perdere il paziente. La stessa cosa sta succedendo con la Terra: per aspettare di essere tutti d’accordo sulla malattia e su come intervenire per il momento non stiamo facendo abbastanza (qualcuno direbbe che non stiamo facendo nulla).
Oggi interi ecosistemi rischiano di sparire, alcune specie animali si trovano a dover affrontare una lotta impari contro i rifiuti abbandonati dagli esseri umani (chi non ha mai visto almeno una volta un’immagine di una tartaruga marina che nuota portandosi appresso un sacchetto di plastica?). L’impegno dei singoli cittadini è estremamente importante, senza queste persone che combattono ogni giorno contro il sistema probabilmente la situazione avrebbe assunto toni ancora più drammatici; Ilaria ed io riteniamo comunque che una vera svolta avverrà soltanto quando un movimento di rifiuto dell’attuale situazione e una richiesta crescente di cambiamento di rotta raggiungeranno delle dimensioni realmente importanti. Solo allora la classe politica (per coscienza o forse per convenienza, questo importerebbe poco) comincerà ad interessarsi a fondo del “problema Terra”. Solo allora riusciremo a passare dalla teoria alla pratica.
Sono compiti di ciascuno di noi informarsi ed impegnarsi a fondo per lasciare alle future generazioni un Pianeta meno malato di come è oggi. Con un po’ di impegno e perseveranza riusciremo a svoltare.
Ecco il link:
http://www.greenreport.it/news/inquinamenti/verso-un-pianeta-libero-dallinquinamento-video/
Di seguito aggiungo due esempi di ottime iniziative, la prima viene da Londra
e la seconda dal più vicino Veneto